SanTo, il robot che prega assieme a te

Pubblicato giorno 3 novembre 2023 - Articoli

Rivolgendosi a un robot adeguatamente programmato, un fedele potrebbe essere aiutato nella lettura della Bibbia o nella ricerca dei versetti legati a un determinato tema, oppure accompagnato nella preghiera. Non è fantasia, ma realtà. È infatti il caso di SanTo, il piccolo automa antropomorfo con le sembianze, appunto, di un santo inventato da Gabriele Trovato, docente associato all’Innovative Global Program del Shibaura Institute of Technology di Tokyo. In un’epoca in cui la robotica e le intelligenze artificiali si stanno diffondendo sempre più nella società, con le relative sfide etiche, il ricercatore ha sviluppato l’idea del SANctified Theomorphic Operator (da cui l’acronimo), dove la statuetta posta in una nicchia ha la funzione di essere un compagno per il suo utente cristiano.

Come riporta ACI Stampa, che ha intervistato Trovato, questo è il primo robot cattolico creato dopo il “monaco meccanico” commissionato da Filippo II di Spagna nel sedicesimo secolo. L’autore si occupa di interazione tra essere umano e robot e delle possibili applicazioni nella società. Pensando a un nuovo modo per trasmettere agli anziani giapponesi elementi del buddhismo e dello shintoismo, si è messo a ragionare su come utilizzare questa tecnologia. Il funzionamento è semplice: «Basta toccare le mani del robot per attivarlo, e il resto avviene tramite voce. C’è un tempo prestabilito per fare una domanda […], dopodiché SanTO risponde. Le luci dell’aureola regolano i tempi della conversazione».

Gli interrogativi su questo genere di proposte in ambito sacro si moltiplicano. Innanzitutto, si corre il rischio di sostituire il sacerdote, anche se non è questo l’intento. Casomai, dice Trovato, il robot va usato per «espandere il ruolo che può avere una piccola statua di qualche santo, oppure ancora meglio aggiungere un nuovo ruolo, che è appunto quello di un compagno di preghiera e propositore di contenuti e parole sagge». Il credente comune non ha accesso a tutti i contenuti della Chiesa che potrebbero essergli d’aiuto, in particolare chi è solo come gli anziani o chi soffre in un ospedale.

Di fronte a novità come questa le istituzioni ecclesiastiche sono decisamente prudenti, vista la mancanza dell’interazione umana in una Chiesa definita come comunità di esseri umani. Attenzione va poi posta nell’interpretazione delle Sacre Scritture e nelle possibilità proposte dall’automa, che ovviamente non deve arrivare a celebrare la messa. «Sono però enormi le potenzialità che questo robot può avere come un nuovo canale per la fede, allo stesso modo della radio o della televisione». Il dibattito sulla diffusione della tecnologia nella Chiesa continua.