Il Giubileo del 2025 sarà un pellegrinaggio di speranza

Pubblicato giorno 18 febbraio 2022 - Articoli

Sarà all’insegna del motto “Pellegrini di speranza” il prossimo Giubileo che si svolgerà nel 2025. In una lettera a monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, dicastero che ha il compito di organizzare l’evento, Papa Francesco ha delineato gli indirizzi che dovranno avere le celebrazioni, da vivere come uno speciale dono di grazia espressione della misericordia di Dio. Il punto di partenza sono le difficoltà degli ultimi due anni, che sono stati sconvolti da una pandemia improvvisa e che a tanti hanno fatto toccare con mano i drammi della morte, del dolore, della solitudine, della paura, dello smarrimento. Il superamento di questa situazione può avvenire più facilmente con una solidarietà concreta alla luce della fiaccola della speranza.

Questo potrà avvenire, continua il pontefice, se saremo capaci di recuperare il senso di fraternità universale, se non chiuderemo gli occhi davanti al dramma della povertà, se sapremo prenderci cura della nostra casa comune. Nel tempo di preparazione al Giubileo, dovranno quindi essere ascoltate le voci di chi è in difficoltà, per essere aperti alla conversione e arrivare all’appuntamento spiritualmente preparati. Solo così la Chiesa sarà sempre più e sempre meglio segno e strumento di unità nell’armonia delle diversità.

Commentando la lettera su Vatican News, l’arcivescovo Fisichella ha sottolineato che questo, a differenza di quello straordinario della misericordia del 2016, è un Giubileo ordinario e quindi, guardando anche alla storia recente, è consueto che sia connesso a vicende contemporanee. Inoltre, ha ricordato che la sua natura è, sulla base di quanto stabilito nelle Sacre Scritture dal libro del Levitico, quella di richiamare un tempo di conversione e riposo, nel quale entrare in un rapporto più intimo con Dio, sé stessi e il Creato e trovare il modo di rinnovare la nostra vita con fiducia. Considerando le encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti, il modo per farlo sta nella dimensione del pellegrinaggio, che è fatto di silenzi, fatiche, preghiera e contemplazione e per il quale serve una grande forza spirituale. Grazie a questo percorso si potrà varcare la soglia della Porta Santa e incarnare il significato profondo di ciò che rappresenta l’Anno Santo.