Esperienza di “Pietre Vive”

Pubblicato giorno 26 agosto 2019 - Articoli

“Se un pagano viene e ti dice: ‘Mostrami la tua fede!’, tu portalo in chiesa e mostra a lui la decorazione di cui è ornata e spiegagli la serie dei sacri quadri

 (San Giovanni Damasceno, Difesa delle immagini sacre).

 

Quando don Antonio mi ha chiesto di condividere la mia esperienza con il gruppo Pietre Vive, ho accettato con vivo entusiasmo.

Mi presento: mi chiamo Giuseppe e sono uno studente dell’Università di Siena, ma sono originario della nostra bella città Galatina; a Siena, però, ho avuto la fortuna di conoscere la realtà di Pietre Vive: si tratta di una comunione di comunità, prevalentemente costituita da giovani tra i 18 e i 35 anni, presenti sul territorio italiano ed europeo, nelle maggiori città di interesse artistico-culturale.

Il desiderio dei ragazzi che, spontaneamente, scelgono di dedicare un po’ del proprio tempo alle attività di tale gruppo, è quello di annunciare Gesù Cristo, Bellezza della Chiesa, a coloro che guardano le bellezze artistiche delle chiese.

Una comunità di “Pietre Vive”, innanzitutto, risponde alle seguenti caratteristiche:

– la vocazione comunitaria, appunto: si tratta di costituire un gruppo di ragazzi, fra i 18 e i 35 anni.  Più avanti nell’età le “pietre vive” non fanno più le guide ma diventano un appoggio per l’apostolato dei più giovani. L’assistente spirituale di ogni gruppo Pietre Vive è un gesuita o un non gesuita che conosca la spiritualità ignaziana.

– la preghiera: La “spiritualità” di Pietre Vive si situa fra due “grazie da chiedere” nella preghiera: quella di saper comunicare il sacro che è nell’arte, e poi quella di comprendere intimamente ciò che il Signore ha voluto comunicare attraverso l’esperienza con il visitatore.

– L’annuncio: Ogni pietra viva trova il modo personale in cui esprimere meglio l’annuncio.  In genere parte da ciò che nell’opera d’arte ha toccato più da vicino la propria vita. Così le parole ricevono quello spessore del vissuto che le fanno arrivare al cuore di chi ascolta.

– la gratuità: L’annuncio dell’amore di Dio è l’annuncio della gratuità di Dio.

– l’essenzialità: Fa parte dello stile di Pietre Vive la radicale sobrietà dei membri attivi in particolare durante i giorni di servizio.

– La dimensione intellettuale: Pietre Vive curerà la formazione artistica intellettuale dei suoi membri non solo a livello locale ma con l’organizzazione di momenti comuni per la formazione di tutti.

Coordinando il gruppo a Siena nell’anno 2018/2019, ho avuto la possibilità e la fortuna di partecipare a due straordinarie esperienze giovanili legate proprio alla rete internazionale di questo gruppo.

I primi giorni di novembre, a Lubiana, in Slovenia, si è svolto il meeting internazionale dei coordinatori Pietre Vive, un incontro volto interamente nelle sue finalità alla formazione culturale del coordinatore e delle sue funzioni all’interno del gruppo. Ho quindi conosciuto giovani provenienti soprattutto dall’Italia ma anche da Spagna, Ungheria, Malta, Svizzera e così via, tutti animati dal comune interesse verso l’arte cristiana, e da tanta voglia di mettersi in gioco, nell’incontro con il Signore attraverso il dialogo e lo scambio con il visitatore del luogo sacro. In particolare, è stata veramente unica, ricca e carica di significato, l’esperienza interiore che ho fatto con il gruppo la sera della festività dei Defunti, in cui, in modo estremamente caratteristico, intimo ed emozionante, veniva chiesto a ciascuno di noi di portare un lumino acceso davanti all’altare della chiesa presso cui eravamo, facendo il nome del defunto che volevamo commemorare. I momenti di formazione culturale si sono alternati a quelli di convivialità, e non sono mancate anche le visite guidate ai maggiori siti di interesse della città, come anche l’uscita serale in città l’ultimo giorno di permanenza.

Una bella iniziativa, poi, è stata quella di organizzare il Triduo Pasquale proprio da noi a Lecce, presso la comunità Emmanuel “Le Fonti”, dove ho incontrato alcune delle Pietre Vive conosciute a Lubiana. L’esperienza è stata forse ancora più intensa, perché tutta improntata alla preparazione interiore della Pasqua, e con la guida sapiente di Padre Jean Paul Hernandez, gesuita fondatore di Pietre Vive, abbiamo compreso appieno il valore della preghiera fatta a partire dalla meditazione di brani della Bibbia molto significativi. Il momento topico è stato ovviamente la notte di veglia pasquale, vissuta all’insegna di esperienze e segni fortemente simbolici, come la Liturgia della Luce.

I primi giorni di maggio, invece, ci hanno visto coinvolti in un’altra “avventura” spirituale ma molto giovane e frizzante, in quanto ha avuto luogo a Zurigo, in Svizzera, dove abbiamo approfondito le nostre conoscenze riguardo all’arte sacra contemporanea. Anche questo incontro è stato internazionale, ma stavolta ha visto la partecipazione di un numerosissimo e maggiore numero di ragazzi rispetto a quello di Lubiana, in quanto non era strettamente rivolto ai coordinatori, ma a chiunque fosse interessato: questo, anche per incoraggiare chiunque legga questa mia testimonianza, a mettersi appunto in gioco e lanciarsi in queste esperienze che rinnovano veramente molto la nostra “carica spirituale” e, perché no, anche sociale, per il loro carattere di gioviale convivialità… insomma, oltre ai momenti le pregare, ci si diverte molto, ci si conosce e si scherza in allegria, perché il nostro è un Dio allegro!!

Mi auguro di essere riuscito a trasmettere almeno un piccolo spiraglio del grande entusiasmo che caratterizza l’atmosfera Pietre Vive…

Un caro saluto,

Giuseppe!